Nutrizione e Stili di vita

Gonfiore Addominale: Non solo intolleranze alimentari

Il gonfiore addominale è un disturbo comune, spesso caratterizzato da una sensazione di tensione e pienezza nell’addome, talvolta accompagnato da meteorismo e flatulenza.

Molte persone tendono a collegare questo problema esclusivamente alle intolleranze alimentari, come quelle al lattosio o al glutine.

Tuttavia, ridurre il gonfiore a un’unica causa è fuorviante, poiché spesso è il risultato di una combinazione di fattori, che includono abitudini alimentari squilibrate, alterazioni del microbiota intestinale e, in alcuni casi, patologie sottostanti.

1. Intolleranze alimentari: non è l’unica spiegazione

È vero che le intolleranze alimentari possono contribuire al gonfiore, ma non sono sempre la causa principale.

Studi hanno dimostrato che solo una piccola parte della popolazione soffre di vere e proprie intolleranze alimentari, come quella al lattosio o al glutine. Ad esempio, meno del 5% delle persone è affetto da intolleranza al lattosio e ancor meno soffre di celiachia, una condizione autoimmune scatenata dal glutine.

Tuttavia, molte persone che si auto-diagnosticano intolleranze alimentari potrebbero invece soffrire di altri disturbi, come il colon irritabile o alterazioni del microbiota intestinale.

Test diagnostici non riconosciuto dalla comunità medico scientifica, come i controversi test sugli anticorpi IgG per le intolleranze, spesso portano a diagnosi errate e restrizioni alimentari inutili.

È importante, quindi, non concentrarsi esclusivamente sulle intolleranze, ma adottare un approccio più ampio per comprendere e trattare il gonfiore, ma soprattutto rivolgersi al proprio medico di medicina di base o medico specialista.

2. Il Microbiota Intestinale e il Gonfiore addominale

Un aspetto cruciale nel gonfiore addominale riguarda il microbiota intestinale, l’insieme di miliardi di microrganismi che vivono nell’intestino e che svolgono un ruolo essenziale nella digestione e nella produzione di gas.

Alterazioni nel microbiota (disbiosi) possono portare a un aumento della produzione di gas intestinali e a un peggioramento dei sintomi di gonfiore. Alcuni studi hanno evidenziato che individui con disturbi cronici di gonfiore spesso presentano un’eccessiva crescita di batteri produttori di gas metano, che rallenta il transito intestinale, aumentando il disagio addominale.

Un’alimentazione equilibrata può aiutare a migliorare la composizione del microbiota. La dieta mediterranea, ricca di fibre, antiossidanti e grassi sani, ha dimostrato di favorire un microbiota più diversificato e benefico, contribuendo a ridurre il gonfiore.

3. Cause patologiche accertate del gonfiore addominale

Oltre ai fattori dietetici e ambientali, è importante ricordare che il gonfiore addominale può essere anche un sintomo di alcune condizioni patologiche ben definite. Alcune delle principali cause patologiche includono:

  • Sindrome dell’intestino irritabile (IBS): questa condizione colpisce circa il 10-15% della popolazione mondiale e si manifesta con gonfiore, dolore addominale, diarrea o stitichezza. L’IBS è un disturbo multifattoriale, che coinvolge alterazioni nella motilità intestinale e ipersensibilità viscerale, spesso accompagnate da disbiosi del microbiota.
  • Celiachia: è una malattia autoimmune in cui il glutine provoca danni all’intestino tenue, causando gonfiore, diarrea e malassorbimento. Spesso il gonfiore è uno dei primi sintomi che si manifesta prima della diagnosi.
  • Intolleranza al lattosio: quando l’organismo non produce abbastanza lattasi per digerire il lattosio o geneticamente non lo produce, il risultato è una fermentazione di questo zucchero nel colon, con produzione di gas e conseguente gonfiore. L’intolleranza al lattosio è particolarmente comune in alcune popolazioni, e si manifesta con gonfiore, crampi e diarrea dopo il consumo di latticini.
  • Disbiosi e SIBO (Small Intestinal Bacterial Overgrowth):  è una condizione in cui i batteri del colon migrano nell’intestino tenue, provocando fermentazione eccessiva e produzione di gas. Questo è spesso associato a gonfiore cronico e può essere diagnosticato tramite test del respiro.
  • Malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD): sono la malattia di Crohn e la colite ulcerosa, che causano infiammazione cronica dell’intestino, diagnosticate con esami endoscopici, sono spesso accompagnate da gonfiore e altri sintomi come dolore addominale ed elevati episodi di diarrea.
  • Insufficienza pancreatica: questa condizione, dovuta a una ridotta produzione di enzimi digestivi, di solito in conseguenza a patologie acute dell’addome superiore, provoca malassorbimento dei nutrienti e sintomi come gonfiore, diarrea e perdita di peso.
  • Tumori addominali: i tumori del tratto digestivo o degli organi circostanti possono causare gonfiore, in particolare quando ostruiscono l’intestino o creano una massa che esercita pressione sugli organi vicini. Il carcinoma ovarico, ad esempio, può manifestarsi con gonfiore persistente come uno dei primi sintomi.

4. Alimentazione Bilanciata: La Dieta Mediterranea come soluzione e/o prevenzione

Seguire una dieta bilanciata è cruciale. La Dieta Mediterranea, con il suo apporto elevato di fibre, verdure fresche, legumi, cereali integrali, pesce e olio extravergine d’oliva, è uno dei modelli alimentari più efficaci per mantenere in salute l’intestino e favorire un equilibrio nel microbiota. Uno studio condotto dall’Università di Bologna ha dimostrato che le persone che seguono la Dieta Mediterranea riportano minori episodi di gonfiore e miglioramenti generali nella qualità della vita.

Questo approccio alimentare non solo riduce il rischio di infiammazioni intestinali, ma promuove anche una digestione sana, migliorando il transito intestinale e riducendo la produzione di gas.

5. No ai farmaci miracolosi: meglio un approccio naturale

Una delle convinzioni più diffuse è che esistano farmaci “miracolosi” in grado di eliminare il gonfiore addominale. Tuttavia, molti farmaci da banco, come il simeticone o i lassativi, offrono solo sollievo temporaneo e non trattano la causa sottostante. Anche i probiotici, pur essendo utili in alcuni casi, non sono una soluzione universale, poiché la loro efficacia varia a seconda della composizione individuale del microbiota.

Invece di affidarsi a farmaci o integratori, è importante adottare uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata, l’attività fisica regolare e la gestione dello stress. Questo approccio olistico non solo contribuisce a ridurre il gonfiore, ma favorisce il benessere generale dell’organismo.

 

In conclusione, il gonfiore addominale è un sintomo complesso, che non può essere attribuito esclusivamente alle intolleranze alimentari.

Oltre a seguire una dieta equilibrata come la Dieta Mediterranea, che supporta la salute del microbiota intestinale, è importante considerare eventuali cause patologiche che potrebbero essere alla base del disturbo. Consultare un medico specialista è fondamentale quando il gonfiore è persistente o associato a sintomi più gravi, per indagare eventuali condizioni mediche e intraprendere un trattamento appropriato.


Riferimenti Scientifici

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Cinzia Calabrese

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Cinzia Calabrese